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Chi era Armen Sarkisian?
Armen Sarkisian, noto anche come Sargsyan, è emerso come una figura controversa nel contesto delle violenze che hanno caratterizzato le proteste in Ucraina nel 2014. La sua associazione con bande di picchiatori, i cosiddetti titushky, ha suscitato l’attenzione dei servizi di sicurezza ucraini. Queste bande erano famose per le loro azioni violente contro i manifestanti, contribuendo a un clima di terrore durante le manifestazioni contro il presidente filo-russo Viktor Yanukovych.
Il ruolo dei titushky nelle proteste
I titushky, un termine coniato nel 2013, si riferisce a gruppi di picchiatori assoldati per intimidire i dissidenti. Questi individui, spesso provenienti da contesti socio-economici difficili, erano utilizzati per infiltrarsi nei cortei e provocare disordini. Durante le proteste di Euromaidan, la loro presenza divenne sempre più evidente, e si stima che abbiano partecipato a numerosi atti di violenza, inclusi omicidi di manifestanti. La loro collaborazione con le forze di polizia, in particolare con i reparti speciali Berkut, ha ulteriormente aggravato la situazione, rendendo le manifestazioni un terreno di scontro violento.
Il caso di Viacheslav Veremii
Uno degli episodi più tragici legati a queste bande è l’omicidio del giornalista Viacheslav Veremii, ucciso durante le proteste. Le indagini hanno rivelato che Sarkisian era coinvolto in queste attività violente, con testimoni che lo hanno accusato di aver finanziato le azioni dei titushky. La testimonianza di Yuri Krysin, uno dei membri della banda, ha messo in luce il presunto pagamento di 20.000 dollari da parte di Sarkisian per terrorizzare gli oppositori. Sebbene Krysin abbia successivamente ritrattato, il suo coinvolgimento ha portato a un’attenzione crescente su Sarkisian e il suo ruolo nelle violenze di quel periodo.
Le conseguenze e il mistero della sua morte
La morte di Armen Sarkisian, avvenuta in circostanze misteriose, ha sollevato interrogativi su chi fosse realmente il bersaglio. Alcuni sostengono che potrebbe essere stato vittima di un omicidio mirato orchestrato da agenti di Kiev, mentre altri ipotizzano una vendetta legata al suo passato violento. La sua vita, caratterizzata da legami con il mondo della boxe e da un attivo coinvolgimento in battaglioni armati, riflette un’esistenza dedicata alla causa russa contro l’Ucraina. La sua figura rimane avvolta nel mistero, simbolo di un conflitto che continua a dividere e a generare violenza nella regione.