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Diciamoci la verità: il mondo del calcio amatoriale ha subito un colpo durissimo a causa della pandemia. Ma ora, sembra che la voglia di tornare a giocare sia più forte delle paure. Aics Pisa, con la guida di Simone Del Moro, ha dimostrato che la ripartenza è possibile, organizzando con successo diversi tornei di calcio a 5 e a 7. Ma come hanno fatto, e quali sfide devono affrontare ora?
Il coraggio di ripartire
Il settore del calcio amatoriale ha vissuto un’era di incertezze, con protocolli da seguire e la necessità di adattarsi a una nuova realtà. Simone Del Moro, responsabile nazionale del Settore calcio a 5 e 7 di Aics, ha affermato che la preparazione per la ripartenza è stata intensa. “Quando ad aprile abbiamo capito che si stava concretizzando la possibilità di tornare in campo”, ha dichiarato, “ci siamo messi a lavorare a testa bassa”. Qui non si parla solo di passare dalla teoria alla pratica, ma di una vera e propria sfida organizzativa.
Il risultato? Ben 70 squadre sono tornate a calcare i campi tra giugno e luglio, un traguardo non da poco considerando i lunghi mesi di inattività. La realtà è meno politically correct: nonostante le difficoltà, la collaborazione tra le squadre e i gestori dei campi ha reso possibile questa ripartenza. Ma il timore di non farcela era palpabile, e non c’è da sorprendersi. La gestione delle regole e la paura della disabitudine a competere rappresentano sfide reali e concrete. Ma cosa accadrà ora con la ripresa della stagione?
Protocolli e sicurezza: la nuova normalità
L’Aics ha tracciato un chiaro percorso per garantire la sicurezza durante la ripresa delle attività sportive. “Il rispetto dei protocolli e il divertimento in sicurezza sono stati le due direttrici”, ha spiegato Del Moro. E mentre il mondo si adegua a una nuova normalità, è cruciale che il calcio amatoriale non resti indietro. Le restrizioni sono state un deterrente, ma non un ostacolo insormontabile. Adesso, gli occhi sono puntati sulla stagione 2021-22, che, secondo Del Moro, “dovrà segnare il definitivo ritorno alla normalità”.
Con l’introduzione del Green pass, la speranza è quella di un’annata senza interruzioni. Tuttavia, la questione del passaporto vaccinale è ancora aperta: in questo momento, l’obbligo del Green pass si applica solo agli spogliatoi. E qui entrano in gioco le decisioni collegiali, dove la sicurezza degli atleti deve rimanere al centro dell’attenzione. La realtà è che non possiamo permetterci di abbassare la guardia.
Verso un futuro radioso
Ma non finisce qui. I tornei propedeutici già in programma segnalano un futuro vibrante per il calcio amatoriale. Il ritorno sui campi a settembre e l’avvio dei campionati a ottobre rappresentano un segnale di speranza. E non solo: le tariffe di iscrizione e affiliazione sono rimaste invariate, un gesto che dimostra la volontà di Aics Pisa di mantenere la trasparenza e la fiducia dei propri tesserati. “Il numero dei tesserati non è calato e puntiamo a incrementarlo”, afferma Del Moro, con l’ambizioso obiettivo di arrivare a 90 società iscritte.
In aggiunta, un nuovo corso gratuito di formazione per arbitri promette di rinfrescare l’organico. La creazione di una Asd dedicata specificamente al calcio a 5 e a 7 rappresenta un altro passo verso un’organizzazione più efficiente e mirata. Sarà un punto di riferimento per eventi e appuntamenti, e questo è fondamentale per la crescita del calcio amatoriale.
Conclusione: il calcio amatoriale ha bisogno di voi
In sintesi, il calcio amatoriale sta cercando di rialzarsi. Le sfide sono molteplici, ma l’impegno e la volontà di tornare a giocare sono evidenti. La ripartenza non è solo un traguardo, ma un’opportunità per costruire un futuro migliore. Ma la domanda resta: riusciremo a mantenere viva questa spinta? Il re è nudo, e ve lo dico io: il supporto di tutti è fondamentale. È il momento di abbracciare il pensiero critico e di contribuire attivamente alla rinascita del calcio amatoriale.