L’Arabia Saudita e il nuovo approccio agli alcolici per i mondiali

L'Arabia Saudita si prepara a una svolta storica nel consumo di alcolici in vista dei mondiali di calcio del 2034.

Il mondo del calcio è in fermento e, come spesso accade, le notizie che arrivano dall’Arabia Saudita sono destinate a far discutere. Con l’avvicinarsi dei mondiali di calcio del 2034 e dell’Expo 2030, il Paese ha deciso di rivedere le sue rigide normative riguardanti il consumo di alcolici. Fino a qualche giorno fa, sembrava che l’idea di bere alcol in Arabia Saudita fosse ancora un tabù, ma recenti dichiarazioni hanno aperto a una nuova era.

Un cambiamento epocale nel consumo di alcolici

Fino ad oggi, l’Arabia Saudita ha mantenuto un divieto di consumo di alcol che dura da oltre settant’anni. Tuttavia, il principe Khalid bin Bandar Al Saud, ambasciatore saudita, ha recentemente confermato che il Paese inizierà a permettere la vendita e il consumo di alcolici in luoghi specifici a partire dal 2026. Questo cambiamento non è solo una questione di tradizioni, ma una strategia ben studiata per attrarre il turismo e prepararsi per eventi di portata mondiale.

Le nuove regole: cosa cambia?

Le nuove normative prevedono un sistema di licenze rigorosamente controllato che consentirà la vendita di alcolici in circa 600 località selezionate, come hotel di lusso e zone diplomatiche. Questa restrizione geografica è pensata principalmente per i turisti e i visitatori internazionali, mentre i locali continueranno a essere soggetti a un regime più stretto. Sarà permesso servire birra, vino e sidro, ma le bevande con una gradazione alcolica superiore al 20% rimarranno soggette a severe limitazioni. Un approccio diplomatico, insomma, per cercare di mantenere un equilibrio tra tradizione e modernità.

Verso un turismo più aperto

Questa apertura verso il consumo di alcolici rappresenta un passo significativo per l’Arabia Saudita. Potrebbe essere interpretata come una chiave per attrarre un pubblico occidentale, desideroso di un’esperienza turistica più simile a quella di altri Paesi. L’introduzione di alcolici nei contesti turistici potrebbe favorire un’atmosfera più accogliente, in particolare durante eventi di grande richiamo come i mondiali di calcio. Ma non è solo una questione di birra e vino: è anche un modo per modernizzare l’immagine del Paese sul palcoscenico globale.

Una sfida per la tradizione

Nonostante i cambiamenti, il divieto di consumo di alcolici rimane in vigore per gli spazi pubblici e le abitazioni private, creando un contesto complesso. Le autorità saudite dovranno affrontare la sfida di mantenere l’equilibrio tra l’apertura verso un turismo più diversificato e la salvaguardia delle tradizioni locali. In un mondo sempre più connesso, l’Arabia Saudita sta cercando di trovare il suo posto, ma quanto questa nuova politica sarà accettata dalla popolazione locale?

Il futuro del calcio e dell’ospitalità

Con l’arrivo di eventi come i mondiali di calcio e l’Expo, l’Arabia Saudita si trova a un bivio. La decisione di permettere alcolici in determinati contesti potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da un lato, c’è il potenziale di attrarre un pubblico internazionale e migliorare l’immagine del Paese; dall’altro, c’è il rischio di alienare una parte della popolazione che tiene a cuore le tradizioni. I prossimi anni saranno fondamentali per osservare come si evolverà questa situazione e quale impatto avrà sul calcio e sull’ospitalità in Arabia Saudita.

Scritto da AiAdhubMedia

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