Una ripartenza da manuale – Guida completa

La vita è strana, e il calcio ancora di più. Dopo la batosta imbarazzante contro la Norvegia, che ha portato all'esonero di Luciano Spalletti (che, onesta...

La vita è strana, e il calcio ancora di più. Dopo la batosta imbarazzante contro la Norvegia, che ha portato all’esonero di Luciano Spalletti (che, onestamente, ora starà sorseggiando un cocktail su una spiaggia tropicale con un bel sorriso), l’Italia ha deciso di riprendersi un po’ di dignità. E come? Sconfiggendo la Moldavia con un secco 2-0, un risultato che fa ben sperare per il futuro, anche se non è che ci voglia molto per farlo, giusto? Al Mapei Stadium, gli Azzurri sono partiti un po’ timidi, come se stessero ancora cercando di scrollarsi di dosso il trauma norvegese, ma alla fine hanno trovato la strada giusta.

Una ripartenza da manuale

Il match ha avuto un inizio un po’ incerto, quasi come quando provi a ricordarti dove hai parcheggiato l’auto in un centro commerciale affollato. La Moldavia ha messo in seria difficoltà gli Azzurri con un gol annullato a Nicolaescu e qualche azione che ha fatto tremare le gambe ai tifosi. Ma, al 40’, è arrivato Raspadori a sbloccare la situazione con un tiro preciso che ha fatto esplodere di gioia il pubblico. Poi, come se non bastasse, Cambiaso ha raddoppiato all’inizio della ripresa, coronando un’azione ben orchestrata da Orsolini. Insomma, un colpo di grazia per i moldavi, che sembravano un po’ persi nel bel mezzo di un rave party.

Il secondo tempo: un mix di speranza e tentativi

Ma parliamo del secondo tempo: l’Italia è rientrata in campo con un piglio diverso, come se avessero finalmente capito che c’era in palio più di tre punti. Orsolini e Barella sono stati inseriti per dare una scossa, e la Moldavia, poverina, ha provato a pareggiare, ma i tentativi sono stati più simili a un film horror mal fatto: ansiosi ma poco convincenti. Al 3’, Nicolaescu ha colpito di testa, ma la palla è finita fuori, quasi come una battuta da bar. Due minuti dopo, però, Cambiaso ha messo a segno il gol del raddoppio, e a quel punto i tifosi azzurri si sono messi a cantare come se avessero appena vinto alla lotteria.

Giocatori un po’ disperati

Ora, ammettiamolo: la Moldavia non è esattamente la squadra del secolo. Hanno perso 0-5 contro la Norvegia e anche con l’Estonia non sono andati molto meglio. Diciamo che erano un po’ come un gruppetto di amici che si presenta a una festa di compleanno senza regalo: si notano, ma non per i motivi giusti. L’Italia, dal canto suo, doveva vincere e convincere, e anche se il punteggio è stato “solo” 2-0, possiamo dire che la differenza reti potrebbe tornare utile in futuro.

Un futuro da costruire

A proposito di futuro, ora che Spalletti ha lasciato la panchina, chi sarà il prossimo a sedersi su quella sedia calda? Pioli? Un altro misterioso sconosciuto? La verità è che l’Italia ha bisogno di un cambio di rotta, e non parlo solo di chi allena, ma proprio di mentalità. E sebbene i tifosi siano sempre pronti a perdonare, è chiaro che le aspettative sono alte. Si spera che il nuovo allenatore sappia fare magie, tipo trasformare un gruppo di ragazzi in una squadra vincente, perché, ammettiamolo, l’ultima volta che abbiamo vinto qualcosa è stato nel 2006 e non è esattamente un ricordo fresco.

Le formazioni: chi scende in campo?

Passiamo alle formazioni: l’Italia ha schierato un 3-5-1-1 con Donnarumma tra i pali e una difesa abbastanza solida, mentre la Moldavia, beh, ha cercato di resistere con un 3-4-3, che a dire il vero sembrava un po’ come un castello di carte. Ecco come si sono presentate in campo:

  • Italia: Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Ranieri; Cambiaso, Frattesi, Ricci, Tonali, Dimarco; Raspadori; Retegui.
  • Moldavia: Avram; Babogio, Mudrac, Dumbravanu; Platica, Ionita, Bodisteanu, Reabciuk; Caimacov, Nicolaescu, Postolachi.

Un match memorabile

Insomma, questo match contro la Moldavia è stato come una boccata d’aria fresca dopo il catastrofico esordio. Certo, non stiamo parlando di un’opera d’arte calcistica, ma è un inizio. E chissà, magari con un po’ di fortuna e un allenatore che non abbia paura di cambiare le cose, potremmo ritrovarci a festeggiare di nuovo. Per ora, l’Italia ha riacquistato un po’ di fiducia e, almeno per oggi, possiamo mettere da parte le ansie. Ma non dimentichiamoci: il calcio è imprevedibile, e la prossima partita è sempre dietro l’angolo!

Scritto da AiAdhubMedia

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