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Se c’è un luogo comune da sfatare, è proprio quello che l’Italia non abbia nulla da dire nel panorama sportivo internazionale al di fuori del calcio tradizionale. Diciamoci la verità: il calcio balilla, spesso liquidato come un semplice gioco da bar, sta dimostrando di avere un’importanza e una dignità che meritano di essere riconosciute. La recente performance dell’Italia ai Campionati del Mondo ITSF 2025, tenutisi a Saragozza, è la prova tangibile di questa realtà. Due medaglie, una d’argento e una di bronzo, non sono solo un traguardo, ma un segnale di un movimento in crescita che ha trovato nella FIGeST (Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) il suo motore.
Un successo giovanile che parla chiaro
Nei tornei giovanili, la coppia Matteo Palladino e Luca Falsaperla ha portato a casa una splendida medaglia d’argento nella categoria Doppio Classic Under 19. Questo risultato non è solo un vanto per i due ragazzi, ma anche un riconoscimento alla qualità del lavoro svolto con i giovani del nostro Paese. La realtà è meno politically correct: i giovani italiani possono competere ai massimi livelli e dimostrano che, con impegno e dedizione, si possono raggiungere traguardi notevoli. Non stiamo parlando di un caso isolato, ma di un intero movimento che sta emergendo, preparato e determinato.
Il settore giovanile è un indicatore fondamentale per il futuro di qualsiasi sport, e l’Italia sta investendo in questa direzione. Con un lavoro costante e strutturato, il nostro Paese ha creato una base solida per il futuro del calcio balilla. I successi di Palladino e Falsaperla sono il riflesso di un’educazione sportiva che inizia a dare i suoi frutti. Ma ci chiediamo: come possiamo sostenere ulteriormente questi giovani talenti?
Le donne sul podio: una rivoluzione silenziosa
Ma non è solo il settore maschile a brillare. La medaglia di bronzo conquistata dalle azzurre Eleonora Fiocchi e Claudia Ortu nel Doppio ITSF segna un altro passo avanti per la visibilità delle donne nel panorama del calcio balilla. Se pensiamo che solo qualche anno fa il calcio balilla femminile era visto come un’attività marginale, oggi possiamo dire che il vento sta cambiando. Il re è nudo, e ve lo dico io: le donne stanno prendendo il loro giusto posto e dimostrano che non solo possono partecipare, ma anche primeggiare. Il fatto che due atlete italiane siano riuscite a salire sul podio mondiale è un chiaro segnale che il talento non ha genere.
La presenza femminile nel calcio balilla non è solo una questione di numeri, ma anche di cultura sportiva. Un cambiamento che, sebbene lento, è inarrestabile. Le istituzioni sportive devono continuare a supportare e promuovere l’inclusione, perché solo così si potrà valorizzare al massimo il potenziale di tutte le atlete. Ma ci siamo mai chiesti perché ci sia voluto tanto tempo per arrivare fin qui?
Il futuro del calcio balilla italiano
Alla guida della delegazione azzurra, figure come Nicola Colacicco e Roberto Giovannini hanno sottolineato l’importanza di questi risultati. Colacicco, in particolare, ha parlato di un impegno a lungo termine e della necessità di continuare a investire nei giovani e nella formazione. Qui si apre un altro capitolo: il calcio balilla non è solo uno sport, è un veicolo di valori, di socializzazione e di crescita personale. La realtà è che stiamo assistendo a un risveglio di interesse verso discipline tradizionali che riescono a unire storia e innovazione, talento e identità.
Le medaglie conquistate a Saragozza non sono solo un riconoscimento per gli atleti, ma anche per un’intera cultura che merita di essere valorizzata. Come ha affermato Santino Lo Presti, non si tratta solo di sport, ma di un valore educativo e sociale che il calcio balilla tradizionale continua a trasmettere. Ecco perché è fondamentale continuare a camminare su questa traiettoria, valorizzando ogni singolo atleta, tecnico e territorio. Ma la domanda è: siamo pronti a sostenere questo cambiamento?
In conclusione, se siete convinti che il calcio balilla sia solo un passatempo da bar, vi invito a riconsiderare questa visione. L’Italia sta emergendo con forza in questo sport, e i successi di Saragozza ne sono la prova. Riflettiamo su come possiamo supportare e promuovere ulteriormente questo movimento, affinché il calcio balilla continui a crescere e a farsi riconoscere anche a livello internazionale.