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Romário de Souza Faria, meglio conosciuto semplicemente come Romário, è uno dei nomi più illustri del calcio brasiliano e mondiale. Nato il 29 gennaio 1966, ha lasciato un segno indelebile sia nei campi di gioco che nella politica, dove attualmente ricopre il ruolo di senatore per Rio de Janeiro. Conosciuto per la sua capacità di finalizzazione, Romário è considerato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi, avendo realizzato oltre 700 gol durante la sua carriera. La sua storia è un mix di straordinari successi sportivi e una transizione verso una carriera politica attiva.
I successi sul campo
La carriera di Romário è iniziata nelle giovanili di Olaria, un piccolo club di Rio de Janeiro. La sua abilità innata lo ha portato a unirsi alla squadra giovanile di Vasco da Gama, dove ha vinto diversi titoli statali e ha guadagnato la sua prima convocazione nella nazionale. È stato proprio durante il torneo olimpico del 1988 che ha attirato l’attenzione internazionale, diventando il capocannoniere della competizione. Da lì, la sua carriera è decollata, portandolo a giocare in club prestigiosi come PSV Eindhoven e Barcelona.
Nel PSV, Romário ha dimostrato il suo talento, segnando 165 gol in 167 partite e vincendo il campionato olandese per tre volte. Tuttavia, è stato al Barcelona, sotto la guida di Johan Cruyff, che ha raggiunto l’apice della sua carriera. Nella stagione 1993-94, ha vinto il titolo di capocannoniere della Liga con 30 reti e ha contribuito a portare il club alla finale di Champions League, anche se in quella partita il Barcelona ha subito una pesante sconfitta contro il Milan.
Il trionfo mondiale del 1994
Uno dei momenti più memorabili della carriera di Romário è senza dubbio il trionfo ai Mondiali del 1994 negli Stati Uniti. In quel torneo, ha segnato cinque gol, contribuendo in modo decisivo alla conquista del quarto titolo mondiale per il Brasile. È stato premiato con il Pallone d’Oro come miglior giocatore del torneo, un riconoscimento che ha ulteriormente consacrato il suo status di leggenda del calcio. La sua celebrazione iconica con Bebeto, dopo un gol segnato, è un’immagine che è rimasta impressa nella memoria collettiva dei tifosi.
La carriera post-calcio e l’impegno politico
Dopo aver chiuso la sua carriera da calciatore, Romário ha intrapreso un percorso nella politica, venendo eletto prima deputato e poi senatore. La sua carriera politica è stata caratterizzata da un forte impegno nel denunciare la corruzione nel calcio e nel sostenere riforme per il miglioramento della situazione sportiva in Brasile. Romário ha utilizzato la sua notorietà per affrontare questioni importanti, come l’organizzazione dei Mondiali e le ingiustizie sociali.
Nel 2008, dopo una lunga carriera nei campi, ha annunciato il suo ritiro ufficiale dal calcio, ma non ha potuto resistere al richiamo del gioco, tornando a giocare nel 2009 per il club America, realizzando il sogno di suo padre. Anche a 58 anni, nel 2024, ha deciso di tornare in campo, registrandosi come giocatore-presidente del club America, giocando al fianco di suo figlio Romarinho. La sua passione per il calcio non sembra affievolirsi, dimostrando che l’amore per lo sport può durare una vita intera.
Il lascito di Romário
Romário non è solo un calciatore di straordinario talento; è anche un simbolo di determinazione e resilienza. La sua carriera è un esempio di come si possa passare dalla gloria sportiva a un ruolo di responsabilità sociale e politica. È ricordato non solo per i suoi goal, ma anche per il suo modo di giocare, che ha rivoluzionato il concetto di attaccante. La sua eredità vive attraverso le generazioni di calciatori che lo seguono e attraverso il suo impegno per il calcio e la società.