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Quando si parla di trasferimenti nel calcio, è facile lasciarsi trasportare dall’eccitazione del momento. Tuttavia, la realtà che circonda il prestito di Nicolas Jackson al Bayern Monaco impone una riflessione critica: ha senso ritenere che questo prestito possa trasformarsi in un acquisto permanente? La risposta, secondo Uli Hoeness, presidente onorario del club, è un netto no. Questa situazione offre spunti utili per comprendere come le decisioni strategiche e i numeri di business possano influenzare le scelte nel mondo del calcio.
Analisi dei numeri reali
Jackson è arrivato al Bayern in un affare di prestito con un obbligo di riscatto fissato a 56,2 milioni di sterline, a condizione che raggiunga una certa quota di presenze. Tuttavia, Hoeness ha chiarito che le probabilità che Jackson soddisfi questo requisito sono praticamente nulle. Ha evidenziato che il costo del prestito non è di 16,5 milioni di euro, come riportato, ma di soli 13,5 milioni, poiché il giocatore e il suo agente stanno contribuendo con 3 milioni di euro. Questi dettagli mettono in luce come le trattative possano essere influenzate non solo dal valore del giocatore, ma anche da aspettative irrealistiche.
Inoltre, il Bayern ha tentato di ingaggiare Nick Woltemade, ma dopo tre offerte non andate a buon fine, ha indirizzato le sue attenzioni su Jackson. Tuttavia, l’acquisto di Woltemade da parte del Newcastle per 69 milioni di sterline ha lasciato Hoeness incredulo. Questo porta alla luce un altro aspetto cruciale: i dati di crescita e le spese eccessive nel mercato possono distorcere la percezione del valore reale di un giocatore. In un contesto in cui le valutazioni sembrano sempre più simili a una partita di Monopoly, è fondamentale mantenere una visione pragmatica.
Lezioni da casi di successo e insuccesso
La situazione di Jackson non è un caso isolato. Molte aziende hanno fallito a causa di decisioni basate su hype piuttosto che su analisi concrete. Analogamente, nel calcio, le squadre devono evitare di farsi trasportare dalle mode e concentrarsi su ciò che realmente conta: il product-market fit dei giocatori nel loro sistema. Quando un giocatore come Jackson viene ingaggiato, la domanda chiave è: come si integra nel progetto a lungo termine della squadra?
Un caso emblematico è quello di un club che, nel tentativo di risolvere un problema di prestazioni, ha investito pesantemente in un giocatore che non si è mai adattato al gioco della squadra. I risultati? Un alto churn rate e un burn rate insostenibile. Le squadre di calcio, proprio come le startup, devono monitorare il loro Customer Acquisition Cost (CAC) e il valore a lungo termine (LTV) dei loro investimenti. Nel caso di Jackson, se non riuscirà a trovare il suo posto, il costo del prestito potrebbe rivelarsi un errore costoso.
Takeaway azionabili per i fondatori e i PM
Per i fondatori e i product manager, ci sono alcune lezioni chiave da trarre da questa situazione. Prima di tutto, è essenziale valutare attentamente le metriche e i requisiti di performance, siano essi per un giocatore o un prodotto. Non è opportuno lasciarsi abbindolare dai numeri spettacolari senza considerare il contesto e la sostenibilità. In secondo luogo, è importante investire nel monitoraggio continuo delle performance e rivedere le strategie quando necessario. Infine, la vera vittoria non risiede solo nell’acquisizione, ma nella capacità di mantenere e far crescere il valore nel tempo.