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Igor Tudor, nato il 16 aprile 1978 a Spalato, è un nome ben noto nel mondo del calcio, non solo come ex calciatore ma anche come stimato allenatore. Cresciuto nelle giovanili dell’Hajduk Spalato, ha avuto un percorso che lo ha portato a calcare i campi di Serie A, lasciando un segno indelebile nella storia del club bianconero e non solo.
La sua carriera calcistica ha avuto inizio nell’Hajduk, dove ha fatto il suo esordio professionale, prima di approdare in Italia grazie alla Juventus, che lo ha acquistato nel 1998. Qui, Tudor ha trascorso sei anni e mezzo, durante i quali ha conquistato due scudetti e ha partecipato a una finale di UEFA Champions League nel 2003.
Le qualità di un calciatore versatile
Tudor è stato un calciatore che ha saputo distinguersi per la sua versatilità. Inizialmente schierato come difensore centrale, era in grado di giocare anche come terzino. Con il passare del tempo, ha trovato la sua dimensione anche come mediano, dove ha potuto esprimere al meglio le proprie doti fisiche e tecniche. Il suo fisico robusto gli permetteva di fungere da muro difensivo, mentre la sua abilità nel possesso palla lo rendeva un ottimo regista nelle ripartenze.
Un calciatore d’eccezione
La carriera di Tudor, purtroppo, è stata segnata da numerosi infortuni che hanno limitato il suo utilizzo, guadagnandosi così il soprannome di “gigante di cristallo”. Tuttavia, la sua determinazione e il suo spirito combattivo lo hanno reso un elemento chiave per ogni squadra in cui ha militato. La sua capacità di segnare gol in momenti cruciali ha fatto la differenza in molte partite, dimostrando che, anche se non sempre in campo, la sua presenza si sentiva.
La transizione verso la carriera da allenatore
Terminata la carriera da calciatore all’Hajduk Spalato nel 2008, Tudor ha intrapreso il cammino da allenatore, iniziando come assistente tecnico e successivamente prendendo in mano diverse panchine. La sua prima esperienza da allenatore risale al 2013, quando ha guidato l’Hajduk alla vittoria della Coppa di Croazia, un traguardo significativo per un neofita nel ruolo.
In seguito, ha passato anche per club come il PAOK in Grecia e il Galatasaray in Turchia, dove ha mostrato le sue abilità di gestione e la sua visione di gioco. Il suo approccio tattico si basa principalmente su formazioni come il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2, con un pressing alto che mira a riconquistare il possesso nella metà campo avversaria.
Tudor e i risultati ottenuti
Le sue esperienze in Italia, con l’Udinese e il Verona, hanno dimostrato la sua capacità di ottenere risultati positivi anche in situazioni difficili. Con il Verona, ha raggiunto una salvezza tranquilla e ha lottato per posizioni che garantivano l’accesso alle coppe europee, nonostante la separazione consensuale al termine della stagione.
Il ritorno alla Juventus e le sfide future
Nel 2025, Tudor ha fatto ritorno alla Juventus, questa volta in qualità di vice allenatore di Andrea Pirlo. Tuttavia, dopo una stagione altalenante, entrambi non sono stati riconfermati. Il suo cammino ha preso una nuova svolta nel 2025, quando è stato chiamato a guidare il Verona, e successivamente ha accettato un incarico all’Olympique Marsiglia.
Il 2025 segna una nuova tappa per Tudor, che diventa allenatore della Lazio. Con una partenza positiva, ha guidato la squadra a una qualificazione in Europa League. Tuttavia, le divergenze con la dirigenza riguardo ai programmi futuri hanno portato alle sue dimissioni.
Il 23 marzo 2025, Tudor è tornato alla Juventus, questa volta come primo allenatore, portando la squadra a un quarto posto finale e alla storica partecipazione alla Coppa del mondo per club FIFA. La sua carriera continua a essere segnata da sfide e successi, rendendolo una figura centrale nel panorama calcistico europeo.