Argomenti trattati
Immagina di essere un ciclista, ti alleni duramente per mesi, sudando sette camicie, e poi… BAM! Ricevi un invito a un Grande Giro con un paio di settimane di anticipo. Sì, hai capito bene, parliamo delle famigerate wild card del Giro d’Italia. Mentre il 2025 si avvicina, l’UCI sembra avere in mente un bel po’ di cambiamenti, e noi siamo qui per raccontarvelo, con un pizzico di sarcasmo, ovviamente.
Il grande gioco delle wild card
Nel 2025, i Grandi Giri in programma sono ancora due: il Tour de France e la Vuelta. Ma l’UCI, con la sua consueta lungimiranza, sta già mirando al 2026. Quest’anno, le wild card verranno assegnate a discrezione, il che significa che chi decide ha un bel potere nelle mani. Le squadre professionistiche si contendono i tre posti disponibili, ma le migliori tre squadre della categoria Professional saranno automaticamente invitate. E qui viene il bello: queste squadre si uniscono alle 18 della categoria World Tour, che come al solito accedono di diritto. E gli ultimi due posti? Beh, come direbbe un amico, sono al ‘gioco’ degli organizzatori. Fatto sta che il tema è caldo e le polemiche non mancano.
Polemiche e recriminazioni
Ma chi si lamenta di cosa? Tom Pidcock, ciclista della Q36.5 Pro Cycling Team, ha sollevato il dito accusatorio, lamentandosi del tempismo delle wild card. Insomma, non è esattamente il massimo ricevere le notizie all’ultimo minuto, soprattutto quando il tuo futuro in una competizione così prestigiosa è in gioco. E giù recriminazioni! Immagina di dover giustificare le tue prestazioni a causa di un invito in ritardo: una situazione imbarazzante, non credi?
Verso una multidisciplinarietà
A parte le wild card, l’UCI sta preparando un’altra interessante novità. A partire dal 2027, ci sarà un nuovo sistema di punti che terrà conto anche dei risultati di ciclisti in altre discipline: pista, ciclocross, mountain bike… insomma, una sorta di ‘ciclismo a 360 gradi’. Ma la domanda sorge spontanea: sarà una buona idea? Potrebbe anche stimolare le squadre a partecipare a tutte le competizioni, ma immaginiamo il caos se un ciclista decide di dedicarsi al ciclocross durante la stagione su strada. Già ci vediamo i team manager con i capelli strappati dalla disperazione!
Giovani ciclisti e nuove regole
E non finisce qui! Per i giovani ciclisti ci sono novità in arrivo. Gli Under-23 tesserati per una squadra professionistica non potranno più partecipare ai Mondiali o a competizioni continentali di categoria. Questo significa che per loro ci sarà meno possibilità di mettersi in mostra. E, a dire il vero, ci siamo chiesti: è davvero la soluzione giusta? Meno gare, meno opportunità? A proposito… cosa ne pensi? Il dibattito è aperto!