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Il legame speciale con il Pisa
Francesco Lisi, affettuosamente noto come “Ciccio”, ha un legame viscerale con il Pisa Sporting Club, come dimostra la maglia numero 23 incorniciata nel suo salotto. Questa maglia rappresenta un momento cruciale della sua carriera, risalente al 7 marzo 2020, e simboleggia un’epoca indimenticabile. In un contesto di grande passione, Lisi riflette su come abbia contribuito a scrivere una piccola ma significativa pagina della storia nerazzurra. “Sono pronto a farmi da parte per dare spazio ai ragazzi che stanno vivendo un momento eccezionale”, afferma con umiltà.
Ricordi indelebili
Il legame di Lisi con Pisa è radicato non solo nei ricordi di un gol decisivo nel derby contro il Livorno, ma anche nell’affetto reciproco tra il calciatore e i tifosi. “Ho rimandato tutti gli impegni per concentrarmi sulla partita contro il Frosinone”, spiega Lisi, dimostrando quanto la sua passione per il Pisa sia profonda. La presenza di oltre 11.000 tifosi all’Arena sarà sicuramente un’emozione straordinaria. “Scendere in campo con un pubblico così caloroso è un’esperienza che ogni professionista sogna”, aggiunge con entusiasmo.
Il supporto dei compagni
Durante la sua esperienza al Pisa, Lisi ha condiviso il campo con giocatori di grande talento, come Marius Marin, descritto come un “fenomeno” per il suo contributo in campo. Inoltre, il rispetto per Antonio Caracciolo, considerato “il capitano” per antonomasia, è evidente. Lisi sottolinea come Caracciolo incarni i valori che i tifosi pisani si aspettano dai propri calciatori, e la sua emozione dopo la vittoria di Brescia è testimone del suo attaccamento al club.
Una società in crescita
La crescita del Pisa Sporting Club negli anni è stata notevole, come evidenziato da Lisi. “L’organizzazione del club è eccezionale e ha saputo curare ogni dettaglio”, afferma, riconoscendo il lavoro svolto per avvicinarsi alla Serie A. Con determinazione, Lisi esprime la sua voglia di festeggiare il traguardo che il Pisa sta per raggiungere. “Siamo nel posto giusto al momento giusto”, conclude con una nota di ottimismo.