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Se pensate che il calcio sia solo una questione di gol, dribbling e schemi tattici, beh, preparatevi a un colpo di scena che vi farà rivalutare l’intero sport. L’ultimo capitolo della saga calcistica italiana ha visto come protagonista un ex calciatore del Gladiator, Clemente Crisci, condannato a sei anni di reclusione per violenza sessuale su una minorenne. E non è finita qui: con lui, anche Carmine Cretella, centrocampista del Padova, ha ricevuto una pena di due anni, ma con sospensione. Insomma, un vero e proprio dramma che ha dell’incredibile!
Un caso che scuote il mondo del calcio
Ora, non si tratta di una semplice infrazione di regolamento, ma di un crimine che ha scosso le fondamenta del calcio. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Messina hanno inflitto queste pene durante un processo che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. Crisci, originario di San Felice a Cancello (per inciso, un posto che sembra più una location da film che una città reale), è stato anche condannato a versare 15mila euro a titolo di provvisionale, una sorta di indennizzo per la vittima. E qui, il pubblico ministero, Anna Maria Arena, ha chiesto pene ancora più severe. Nove anni per Crisci e sei per Cretella: un vero e proprio thriller giudiziario, se non fosse per la drammaticità della situazione.
Il contesto inquietante
I fatti risalgono a novembre 2020, un periodo già abbastanza turbolento a causa della pandemia di Covid-19. Immaginatevi: le strade deserte, il mondo bloccato, e in questo scenario surreale, un padre trova il coraggio di denunciare due calciatori per aver violentato sua figlia, allora appena quattordicenne. La ragazza, ora maggiorenne, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo. E qui viene il bello: come si fa a trovare giustizia in un contesto così complesso? E soprattutto, come si fa a tornare a tifare per il proprio club dopo che i colori sono stati macchiati da simili atrocità?
Una riflessione sul calcio e la società
Ma parliamo un attimo di cosa significa questo per il calcio italiano. La nostra amata Serie C, spesso vista come il paese delle meraviglie per aspiranti calciatori, si ritrova ora a fare i conti con una realtà ben più oscura. E a proposito di realtà, chi lo avrebbe mai detto che dietro ai sorrisi e ai festeggiamenti dopo un gol, potessero nascondersi storie di violenza e abuso? La verità è che il calcio, come ogni altro sport, è uno specchio della nostra società, con tutte le sue contraddizioni e imperfezioni.
Un futuro incerto
Quale sarà il futuro di Crisci e Cretella? E, soprattutto, quale sarà il futuro del calcio italiano dopo questo ennesimo scandalo? Ciò che è certo è che questo caso non può essere archiviato come un semplice episodio isolato. La necessità di una riflessione più profonda è imperativa. E non dimentichiamo le vittime di queste atrocità, che meritano non solo giustizia, ma anche la nostra solidarietà. Chissà, magari un giorno ci sveglieremo in un mondo dove il calcio sarà solo sport, e non un campo di battaglia sociale. Ma fino ad allora, prepariamoci a sentirne parlare ancora a lungo. E se vi state chiedendo come si possa tornare a gioire per un gol, beh, forse è meglio cominciare a guardare il calcio con occhi diversi.