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Chi l’avrebbe mai detto che il calcio giovanile potesse diventare un tema così scottante? Eppure, a San Mauro Torinese, la questione degli impianti sportivi sembra essere diventata un argomento caldo, quasi da talk show. La presidente della Commissione Cultura, Paola Antonetto, ha aperto le porte a un possibile coinvolgimento nel tentativo di risolvere le problematiche legate agli spazi per il calcio giovanile. Ma vediamo di cosa si tratta, perché qui la storia si fa interessante.
Un’associazione in ripresa
In un mondo dove le notizie più lette riguardano spesso il calciomercato e le stelle che brillano sui campi di Serie A, il San Mauro Calcio fa un passo indietro per guardare al futuro dei suoi giovani talenti. Dopo un fallimento gestionale nel 2022, la società si è riorganizzata e adesso conta più di 400 iscritti, un bel salto rispetto ai 120 di qualche anno fa. Ma attenzione! Per gestire un simile afflusso di giovani calciatori, serve spazio. E qui si entra nella parte più complicata della faccenda.
Il problema degli spazi
Immaginate una squadra di calcio con oltre 400 ragazzi e un solo campo a disposizione. Ecco, è un po’ come cercare di far ballare un gruppo di persone in una stanza grande quanto un armadietto: le probabilità di successo sono poche, e i calci volano ovunque (e non nel modo giusto). Il campo attualmente utilizzato è affittato dalla Rugby San Mauro, ma questo non basta per soddisfare le esigenze di crescita dell’associazione. Che fare allora?
Una richiesta di aiuto
Francesco Berengan e Giulio Milazzo, rispettivamente presidente e tesoriere del San Mauro Calcio, hanno lanciato un appello a chi di dovere: è tempo di valutare se la Regione, in collaborazione con il Comune, possa dare una mano. E qui entra in gioco un vecchio terreno abbandonato che, secondo le voci, potrebbe essere trasformato in un nuovo campo di calcio. Ecco, a proposito di spazi: perché non pensare a recuperare ciò che è stato dimenticato, piuttosto che costruire ex novo? Magari anche con un tocco di creatività, come un campo in erba con panchine in stile ‘vintage’.
È interessante notare che Silvio Magliano (Lista Cirio), Nadia Conticelli (Pd) e Davide Buzzi Langhi (Fi) hanno mostrato interesse e disponibilità per approfondire la questione. Una conferma che il calcio giovanile non è solo un passatempo, ma un’importante opportunità sociale. Già, perché tra un dribbling e una partita, si costruiscono amicizie, si apprendono valori e si forma una comunità. E chi non vorrebbe far parte di un progetto del genere?
Un futuro da costruire insieme
In conclusione, San Mauro è di fronte a una sfida affascinante: riscoprire il calcio giovanile come un’opportunità per tutti. E mentre le istituzioni si interrogano su come fare, i giovani calciatori continuano a sognare. Magari un giorno saranno loro a scrivere la storia. Quindi, prepariamoci a seguire questa avventura, perché il calcio, come ben sappiamo, è molto più di un gioco: è una passione che unisce e crea legami. E, chissà, forse un vecchio terreno potrebbe trasformarsi nel campo dei sogni per i giovani di San Mauro.