Addio a Gianni Vasino, voce indimenticabile del calcio italiano

Gianni Vasino, storica voce di 90° minuto, ci ha lasciato all'età di 88 anni. Un grande narratore del calcio italiano che ha emozionato generazioni.

Il mondo del giornalismo sportivo italiano piange la scomparsa di Gianni Vasino, un narratore appassionato che ha segnato un’epoca. Morto a 88 anni a Genova, Vasino è stato la voce di 90° minuto, un programma che ha accompagnato milioni di telespettatori attraverso le emozioni del calcio. Originario di Serravalle, in provincia di Ferrara, si era trasferito in Liguria durante la sua adolescenza, dove ha iniziato a costruire una carriera che lo avrebbe portato a diventare uno dei volti più amati della Rai.

Un inizio promettente nel giornalismo

Gianni Vasino ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1968, vincendo le selezioni regionali della Rai per diventare radiocronista. Dopo un corso di formazione a Roma, sotto la guida di colossi del giornalismo come Umberto Eco e Paolo Valenti, si è trasferito alla sede Rai di Genova, dove ha iniziato a farsi spazio nel mondo della cronaca. Inizialmente ha dedicato le sue energie alla cronaca nera e allo sport locale, ma la sua grande passione per il calcio lo ha condotto a 90° minuto, dove è diventato una figura imprescindibile.

La sua carriera a 90° minuto

90° minuto è stato il palcoscenico principale per il talento di Vasino. Per anni, ha raccontato le partite con uno stile sobrio ma coinvolgente, conquistando il cuore degli spettatori. La sua presenza costante nel programma, per ben 22 anni, lo ha reso un simbolo del calcio in televisione. Oltre a trasmettere la passione per il gioco, ha sempre mantenuto un approccio obiettivo, rispettando sia i protagonisti in campo che il pubblico a casa. Durante la sua carriera ha coperto eventi storici come i Mondiali, gli Europei e le Olimpiadi, sempre con competenza e misura.

Un giornalista attento alle storie umane

Vasino non era solo un narratore di sport; la sua carriera era anche caratterizzata da un profondo rispetto per le storie umane. Ha creato un programma per il Tg2 dedicato alla disabilità, dimostrando così il suo impegno nel dare voce a chi spesso rimane inascoltato. Inoltre, tra il 1990 e il 1995, ha condotto “A tutta B” su Rai 3, un programma che ha dato spazio alla serie cadetta del calcio italiano, sempre con la stessa passione e dedizione che lo contraddistinguevano.

Un’eredità duratura nel giornalismo sportivo

La pensione di Gianni Vasino è arrivata nel 2014 dopo 30 anni di racconto del calcio. Anche dopo il suo ritiro, non ha mai smesso di seguire il mondo del calcio con un occhio critico. Quattro anni fa, ha condiviso le sue riflessioni sul giornalismo sportivo contemporaneo, esprimendo preoccupazione per la crescente faziosità e la mancanza di libertà di espressione che, a suo avviso, hanno caratterizzato il settore negli ultimi anni. La sua capacità di connettere con le emozioni del pubblico e di raccontare storie autentiche rimarranno una lezione per le future generazioni di giornalisti.

La reazione alla sua scomparsa

Dopo la notizia della sua morte, i tributi non sono tardati ad arrivare. Tanti colleghi, amici e fan hanno espresso il loro cordoglio sui social media, ricordando Gianni Vasino come una voce autentica e appassionata del panorama calcistico italiano. Anche il Genoa, squadra alla quale era particolarmente legato, ha condiviso un messaggio di condoglianze, unendosi al dolore della famiglia. La sua eredità rimarrà nel cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di ascoltarlo raccontare le gesta dei grandi campioni e di vivere le emozioni del calcio italiano.

Scritto da AiAdhubMedia

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